12 Jun Gemonese da gustare
Sabato 17 giugno piazza Marnico ad Artegna ospiterà per il secondo anno di fila il mercato “Slow Food Senza Confini”. L’evento è parte del progetto di cooperazione tra i produttori del Gemonese, riuniti nel Paniere dell’Ecomuseo, e delle valli carinziane Lesachtal, Gailtal e Weissensee, coordinati da Slow Food Alpe Adria. Agli stand si troveranno formaggi vaccini e caprini, salumi e insaccati, pane e farine, olio, vino, miele ma anche prodotti di nicchia come il formaggio di latteria turnaria, la pitina e il pan di sorc, tutti prodotti locali e tradizionali che garantiscono ai consumatori cibo “buono, pulito e giusto”. Organizzato nell’ambito della manifestazione “Artigne in sport e… in taule” coordinata dall’Amministrazione comunale, il mercato si svolgerà dalle 9 alle 14.
Il progetto, finanziato da CLLD HEurOpen (Interreg Italia-Austria), ha lo scopo di promuovere la filosofia Slow Food per favorire la biodiversità, far conoscere le risorse agroalimentari e culturali locali, avvicinare i produttori al consumatore, valorizzare le produzioni di filiera e l’economia circolare, consolidare i rapporti di collaborazione turistica tra Friuli e Carinzia. La giornata di Artegna, dedicata all’enogastronomia e ai prodotti dei territori dei partner progettuali, sarà l’occasione per scoprire due mondi e due culture con esperienze agroalimentari e gastronomiche a tutto tondo tra tipicità, cucina di qualità, salute, benessere e sostenibilità.
«Del patrimonio di una comunità fanno parte a buon diritto i prodotti agroalimentari, le filiere, le tecniche di coltivazione, le conoscenze e i saperi. Occuparsi di patrimonio agroalimentare nell’ambito di un ecomuseo è affare strategico: consente di toccare una serie di contenuti, tutti strettamente intrecciati e complementari, che riguardano la sfera culturale (quella alta dei trattati e quella quotidiana delle abitudini alimentari) e la sfera socioeconomica (attraverso la costruzione di progetti sperimentali a sostegno delle filiere); significa interessarsi di qualità della vita e di paesaggio; è un mezzo prezioso per ricostruire le dinamiche che hanno portato alla definizione dei caratteri di un territorio» (tratto dalla relazione del Progetto “Recupero della filiera del Pan di sorc”)
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